Ultima chance per la Gran Bretagna
Ultima chance per la Gran Bretagna: dopo la notizia del rinvio delle discussioni parlamentari sulla Brexit, l'Europa fissa la scadenza per il Regno Unito al 1 giugno nel caso in cui non parteciperà alle Elezioni Europee. Il tira e molla della camera dei Lord e dei comuni non è stato ben visto dalla Commisione Europea, né dal punto di vista Politico, avendo causato una grande frammentazione sia tra gli scranni del parlamento inglese ma, soprattutto, all'interno della popolazione che, stando ai dati, vorrebbe rimanere in UE. Incertezza che si rispecchia anche sul profilo economico dei rapporti tra la sterlina e le principali valute estere, visto l'appiattimento del mercato. Ma le prospettive future per la sterlina sembrano ancor più deludendi, dati alla mano, i volumi di mercato continuano a scendere mentre i prezzi di scambio della moneta sembrerebbero più alti (0,26%, alla data di oggi), ciò vuol dire che si prevede una fuoriuscita degli investitori dal mercato della sterlina se non dovessero essere prese le misure economiche necessarie ad un inversione della tendenza. Cosa alquanto improbabile. Si prevedono dunque tempi duri per gli inglesi e a pagarne le conseguenze sarà, come al solito, proprio la popolazione. Viene da chiedersi quali prospettive sta offrendo il governo britannico alla sua gente, sempre più limentanto divisioni e frammentazioni che derivano dalla spaccatura esattamente a metà. C'è da chiedersi quale delle due metà, alla luce di ciò che è successo, adesso prevale: se i leave non si siano ancora pentiti della loro scelta o i remain vogliano far valere il loro diritto allo stato di benessere, da sempre un elemento caratteristico dello stile britnnico