Elezioni corrette, le regole Facebook
Facebook ha dettato qualche regola di pubblicità elettorale in vista dell'appuntamento europeo con il voto. Precisamente, due autoprescrizioni: chiunque voglia diffondere un messaggio pubblicitario a pagamento si deve iscrivere a sua AdLibrary; e deve avere la stessa nazionalità del beneficiario dello spot.
Gli obiettivi di questa disciplina minimale? La prima vuole rendere visibile chi lavora dietro le quinte per un candidato.
Così gli elettori conoscono l'identità del finanziatore e alla luce delle svelate coordinate economiche leggono consapevolmente i progetti politici.
Qui il social network dimostra di apprezzare la filosofia della trasparenza, di cui anche all'articolo 21, comma 5 della nostra Costituzione, estendendo la disclosure dai mezzi tradizionali a Internet con gli aggiustamenti del caso.
La regola della nazionalità intende invece evitare il ripetersi della comunicazione mistificata a firma russa volta a condizionare le elezioni americane di mid term perché in occasione delle elezioni europee il messaggio oneroso dovrà provenire da chi ha la stessa nazionalità del suo beneficiario. Ebbene, tale requisito è debole ma severo al tempo giusto.
Illustrati vizi e virtù delle nuove regole, chiediamoci: bastano per garantire la par condicio del web o occorre fare di più?